12.5.08

XIU XIU in concerto
[+ Musetta]
Venerdì 16 Maggio @ Viper Theatre.
Inizio concerto ore 22. Ingresso 10 Euro.

Si ferma finalmente in Italia ed anche al Viper di Firenze, il progetto XIU XIU di Jamie Stewart, artista alieno di San Josè California. Personaggio complesso, dalla sessualità incerta, prolifico come pochi (cinque album ufficiali, un paio di ep, un live, una raccolta di remix e varie collaborazioni in poco più di sei anni), Jamie è uno dei soggetti più difficilmente classificabili di quest’ultimo decennio. Tra un riferimento ai Joy Division e uno ai Talk Talk, nello iato incommensurabile che lega Van Der Graaf Generator e New Order, l'opera di Stewart e soci è un amico col coltello in tasca, uno sguardo che non capisci se lucido o allucinato.

A volte si ha la sensazione di un disco perfetto, è un flash, un pensiero che si insinua con prepotenza. Non accade spessissimo, solo al cospetto dei capolavori, questione di chimica verrebbe da dire. “Women As Lovers” è l’album che rilancia definitivamente la stella di Jamie Stewart, uno dei più sofferti autori della sfera indipendente americana, l’uomo che attraverso i suoi testi e le sue musiche vuole esorcizzare i grandi mali del nostro secolo: l’incomunicabilità, la profonda solitudine, il conflitto.
Da anni XIU XIU non ritrovavano la forza e la brillantezza degli esordi. Ci sono il livore ed il taglio sperimentale dei primi epocali dischi – “Knife Play” e “A Promise” – ma tutto è confinato alla forma canzone, pop lunare o alieno che dir si voglia, erede dei più emozionali scenari wave e dei decadenti luoghi del rock anni ’70. Come se il Bowie di Low operasse a Manchester ed utilizzasse i New Order come backing band. Vuole il caso che ci sia una passionale rendition di ‘Under Pressure’ sul disco e dove l’ambiguità era rappresentata dal duca bianco in combutta coi Queen di Freddy Mercury, oggi Jamie sceglie come collaboratore quello che per lui è forse poco meno di un idolo: Michael Gira.
Aldilà di questi esotismi pop il disco vive di una tensione tutta particolare, canzoni del dopo-bomba, dove alle linee melodiche ed allo stridere delle corde di Stewart spesso si aggiungono ritmi robotici o sferzate pseudo-rumoriste. Contenuti ancora controversi ed una parvenza di nuova maledizione rock in titoli come ‘In Lust You Can Hear The Axe Fall’ o ‘You Are Pregnant, You Are Dead’. Ma spesso i capolavori nascono proprio dove il conflitto è una parte importante del gioco.

Ringraziamenti doverosi a Rossana